martedì 23 febbraio 2010

A Trieste staccato gas a novantenne morosa, la Cocolo indignata


La viceresponsabile cittadina dell’Italia dei Diritti: “Episodi del genere sono intollerabili. Manca raccordo tra la gente comune e le istituzioni competenti”

“Il vero problema è sia la mancanza di informazione verso i cittadini, che spesso ignorano l’esistenza dei servizi sociali a cui rivolgersi in caso di bisogno, sia la carenza di comunicazione e collaborazione tra gli enti preposti al controllo. Non c’è, di conseguenza, un raccordo tra la gente comune e le istituzioni competenti. A ciò si aggiunge poi la poca volontà nel fare bene il proprio lavoro, poiché le risorse finanziarie ci sono, manca la voglia. Assistere ad episodi del genere è intollerabile. Questo degrado mi fa paura”. Con queste parole Federica Cocolo, viceresponsabile per Trieste dell’Italia dei Diritti, è intervenuta a commentare la triste vicenda di Alice, la novantunenne con 700 euro di pensione e un figlio a carico a cui il Comune di Trieste ha staccato il gas per morosità, costringendo l’anziana donna a ricorrere a cibi in scatola e forno a microonde. Nelle case Ater del rione Valmaura situazioni di disagio simile sono purtroppo all’ordine del giorno.

“Non si può restare inermi di fronte alla storia di questa donna – avverte la Cocolo –. Purtroppo chi dovrebbe intervenire si ferma spesso al primo step di un iter più complesso che dovrebbe sfociare, con i passaggi successivi, nell’assistenza dei servizi sociali. Gli alloggi Ater ci sono, ed esiste anche una norma in materia che prevede l’affidamento di determinati appartamenti alle persone disabili o ai cittadini disagiati. Ma, purtroppo – conclude la responsabile territoriale del movimento che ha in Antonello De Pierro il suo presidente –, la disinformazione e il malcostume italiano producono questi scempi”.

mercoledì 16 dicembre 2009

Sconti di Natale nei negozi triestini, il commento di Cuccu

Il responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Un’iniziativa da sostenere”


Sconti selvaggi si apprestano ad invadere le città italiane in vista delle festività natalizie. A Trieste sono già numerosi gli esercizi commerciali che propongono ribassi dal 10% fino al 50% per uscire dal novembre nero e rivitalizzare un mercato in crisi.
Gli sconti di Natale sono resi possibili dalla riforma Ciriani che liberalizza le vendite promozionali in qualsiasi momento dell’anno e senza limiti di prezzo.
Valentino Cuccu, responsabile per la provincia di Trieste dell’Italia dei Diritti, ha commentato: “Nel periodo di precariato e imprevisti licenziamenti in cui viviamo gli sconti sono sempre ben accetti. Ritengo che in questo momento dell’anno, specialmente dopo un novembre critico, l’iniziativa di abbassare i prezzi da parte dei commercianti debba essere lodata e possa essere utile per invogliare gli italiani e per aiutare le famiglie in difficoltà ad avere un Natale degno di questo nome”.

lunedì 30 novembre 2009

A Trieste 120 nuovi parcheggi, Cuccu vuole chiarezza


Il responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Troppi punti interrogativi”

Trieste, 30 novembre 2009 – Il Piano particolareggiato del centro storico di Trieste potrebbe presto dar vita alla trasformazione di 120 immobili in parcheggi multipiano, da affiancare alle diciotto aree di sosta sotterranee già approvate nel piano urbano di due anni fa.

“Quello dei parcheggi è un grave problema di Trieste, a cui è ancor più difficile ovviare per la natura idrogeologica della città, che presenta infiltrazioni d’acqua notevoli”, ha dichiarato Valentino Cuccu, responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti. “Creare zone di sosta sotterranee è molto complicato – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – e sarebbe un sicuro fallimento. Se l’amministrazione ha optato per la conversione di interi stabili in zone di sosta è già un altro discorso e non ci sono dubbi che sia una misura senz’altro condivisibile. La gente si lamenta sempre delle multe e non sarebbe male se il Comune decidesse di spendere parte di questi soldi per creare posti auto. L’unica mia preoccupazione è che si faccia fare a queste strutture la stessa fine del grande parcheggio rimasto inutilizzato per via delle tariffe esagerate che gravano sull’automobilista. Ci sono ancora troppi punti interrogativi – conclude Cuccu – il più importante dei quali è verificare se tali immobili saranno pubblici o destinati alla vendita”.